Messaggero Veneto – Il museo degli amanuensi: a due passi da casa c’è il Medioevo

Il museo degli amanuensi: a due passi da casa c’è il Medioevo

Creato a Ragogna dall’Associazione Scriptorium Foro Juliense e ospitato nel castello: aperto da marzo

di Timothy Dissegna

LICEO EUROPEO UCCELLIS. Chi non ha mai sognato di ricreare quelle lettere che si vedono negli antichi manoscritti? Come quegli intricati disegni, risalenti addirittura al Medioevo, che decorano pagine e pagine interamente creati a mano alla luce fioca di una candela.

Di opere simili, in giro se ne vedono ben poche. Vuoi perchè sono manoscritti preziosissimi, vuoi perchè l’arte amanuense è andata ormai praticamente perduta. Ma questo mondo lontano affascina ancora gli appassionati, tanto che a Ragogna, Comune ricco di storia, hanno deciso di dedicargli un museo.

Si chiama Opificium Librorum, ossia il “museo degli amanuensi”, ed è stato inaugurato poco tempo fa nel castello di Ragogna. Un luogo quasi fuori dal tempo, nel quale hanno trovato spazio reperti originali dell’epoca medievale e del ‘700/’800 usati nella lavorazione della carta. Un progetto voluto soprattutto dall’associazione Scriptorium Foro Juliense, dedita da anni allo studio di antichi manufatti.

Ad aggiungere prestigio al tutto c’è la collaborazione con il museo della carta di Fabriano, uno dei più importanti d’Italia, che ha promesso di esporre reperti dal valore di 30, 40 mila euro!

Il perchè della nascita di un luogo simile proprio a Ragogna è presto detto: «È un territorio che conserva una grande tradizione storica – continua Pascoli – tra cui numerosi documenti scritti risalenti al Medioevo». Non a caso, a pochi chilometri c’è la biblioteca Guarneriana, una delle più antiche italiane e custode di manoscritti antichissimi.

Maggiori informazioni ce le da il vicesindaco Pidutti: «Abbiamo donato una copia del Vangelo Secondo Marco in friulano (scritta da Roberto Giurano, il fondatore dell’associazione, ndr) alla biblioteca di Washington, contenente libri in tutte le lingue, colmando un vuoto: non possedeva nessun libro in friulano». La stessa versione consegnata anche a Papa Francesco, nella sua ultima visita in regione.

Dalle sue parole ne esce un quadro estremamente affascinante della realtà amanuense: La scrittura non è quella della penna biro: l’amanuense non ha concezione della frase ma “dipinge le lettere”.

Preparatevi allora a un viaggio, nel profumo senza tempo della carta, tra le mura di un autentico castello. Visitabile gratuitamente nei weekend da marzo a ottobre, sono inoltre possibili visite guidate su prenotazione, contattando l’associazione. Il Medioevo non è mai stato così affascinante.