Messaggero Veneto – Stampe, editti, proclami. Lo Scriptorium apre il Museo Prefilatelico

Stampe, editti, proclami. Lo Scriptorium apre il Museo Prefilatelico

Il 24 febbraio l’inaugurazione nella scuola per amanuensi Il direttore: sarà multimediale e racconterà la storia del Friuli.

Giacomina Pellizzari

 

La storia del Friuli raccontata da oltre 2 mila 400 tra proclami, editti e stampe originali. L’intera collezione Filaferro è stata acquistata dalla Fondazione Friuli e concessa in comodato allo Scriptorium foroiuliense, l’associazione con sede a San Daniele, fondata da sette amici amanti del Medioevo che, nel 2012, crearono quella che oggi è diventata l’unica scuola di scrittura in Italia. Nell’ex procura a fianco del chiostro e a pochi metri dai laboratori dove si respira aria d’altri tempi, sono esposti i grandi fogli: qui il 24 febbraio sarà inaugurato il Museo prefilatelico friulano.

«Gli editti e i proclami raccontano la storia come era realmente». Roberto Giurano, il direttore dello Scriptorium, lo afferma con soddisfazione sapendo di avere in mano un patrimonio unico. «Guardi, nella collezione ci sono i messaggi del Granducato di Toscana e della Repubblica Subalpina e Cisalpina, si tratta di notizie che forse cambieranno il corso della storia». Giurano non si sbilancia, assicura di non aver studiato il materiale, ma osservando con quanto interesse sfoglia i documenti, tra cui la stampa realizzata da Vernet, il cronista di Napoleone, che racconta il passaggio sul Tagliamento delle truppe napoleoniche, si intuisce che da quei segni potrebbe emerge qualche dato storico significativo. Giurano non lo svela preferisce soffermarsi sul fatto che «il nuovo museo sarà multimediale». I proclami, gli editti e le stampe saranno digitalizzati e gestiti con un software che li riporterà sullo schermo in dimensione reale non appena il visitatori avrà selezionato quello che desidera vedere.

Nello Scriptorium passato e presente, storia e innovazione vanno a braccetto. Dalla sua fondazione, 770 persone di tutte le età, giunte da tutto il mondo, hanno seguito i corsi di scrittura Onciale, Gotica, Cancelleresca (diplomatica) e Beneventana, secondo l’antica arte degli amanuensi. Alcuni giovani ne hanno fatto un mestiere. «Imparare a scrivere segmento per segmento aiuta a scrivere in modo più fluente. Un metodo che aiuta i disgrafici a memorizzare per costruire poi le lettere». Nello Scriptorium si impara a scrivere in stampatello, «il corsivo è più difficile». Qui si lavora per formare i tecnici del segno. Sempre tra queste mura si impara la scrittura non la calligrafia. «C’è una grossa differenza fra scrittura e calligrafia: noi amanuensi snobbiamo i calligrafi. A differenza della calligrafia che può essere anche brutta, ma se è ornata bene diventa accettabile, nella scrittura si vedono tutti i difetti. Siamo due mondi diversi». Gli amanuensi scrivono con la penna d’oca e con il calamaio: «Noi preferiamo fermarci lì, al segno, da dove è nato tutto». Seguire la spiegazione del direttore diventa affascinante per tutti. «Gli allievi imparano le linee, poi fanno le ombre, non è il corpo che forma l’ombra, ma è l’ombra che fa il corpo. Sono tanti i messaggi esoterici nella scrittura che è geometri, alchimia, è un insieme di tante scuole». Il direttore spiega e indica le lettere scritte con gli inchiostri colorati dai suoi allievi. I messaggi esoterici racchiusi nella scrittura vengono chiariti nelle lezioni teoriche dei corsi di primo, secondo e terzo livello. «Spieghiamo l’anima della lettera», continua Giurano snocciolando una regola semplice ricca di significato: «Anticamente quando un amanuense sbagliava l’errore non veniva cancellato. Veniva evidenziato con una linea d’oro zecchino per evidenziare che l’uomo può sbagliare, che l’uomo non è come Dio». Questo per dire che «la scrittura è umiltà, l’umiltà di scrivere per gli altri». In questo piccolo mondo antico il moderno non viene rinnegato. «Se lo facessimo saremmo folli». Il direttore lo afferma elencando gli strumenti informatici presenti nella scuola. «Ma – sottolinea – per arrivare a utilizzare computer e tablet bisogna imparare le tecniche

antiche». In questo contesto si incontrano le religioni e le persone di ogni luogo ed età. Questo è un luogo di silenzio ricco di fascino, dove vengono riprodotte anche le copie anastatiche di antichi volumi. L’Historia longobardorum è solo un esempio.

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