La collaborazione che negli ultimi anni ha stretto la Fondazione Scriptorium Foroiuliense con l’Aeronautica Militare ci ha aperto un mondo che non è fatto solo di “volo”, ma che offre a questo termine un significato molto più ampio che comprende sentimento, sacrificio e dedizione di donne e uomini che giornalmente e per tutta la vita lavorano alla realizzazione dei loro sogni.
La nostra Fondazione ha una storia breve, ma anch’essa è basata su di un sogno che prima ci ha fatto “volare” con l’immaginazione e che via via si è concretizzato con il raggiungimento di obbiettivi inaspettati facendo prima volare i nostri manufatti in altri Continenti e per ultimo, grazie al Generale S.A. Luca Goretti –Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare-, facendo volare una pagina della nostra copia della Bibbia di Gutenberg nello spazio con la Missione AX3 VOLUNTAS.
La grande passione trasmessa dagli uomini dell’Aeronautica Militare è stata la spinta che ci ha portato alla realizzazione di questo nuovo progetto, la realizzazione de “Il codice del volo degli uccelli” di Leonardo da Vinci.
Anche Leonardo è stato uno scienziato e un visionario, spinto dalla sua immaginazione e studiando l’anatomia degli uccelli, è stato tra i primi a poter immaginare che anche l’uomo avrebbe potuto volare e lo ha concretizzato in un “quadernetto” di poche pagine fatte di carta straccia, oggi conservato presso la Biblioteca Reale di Torino, cui vanno i nostri ringraziamenti per averci fornito la digitalizzazione e il permesso alla replica. Da subito il nostro team si è messo al lavoro realizzando la carta con gli stracci, come all’epoca di Leonardo e preparando i file di stampa. La realizzazione del primo blocco-libro è stata complessa perché, non avendo a disposizione l’originale, abbiamo dovuto smontare graficamente il volumetto e ingrandendo la sezione del dorso abbiamo individuato i punti di cucitura dei fascicoli, che successivamente sono stati legati tra loro con nastrini di pelle allumata. L’originale ha una legatura che nel tempo è stata rifatta e con il nostro lavoro di ricerca l’abbiamo immaginata e ricostruita in maniera coeva e di tipo archivistico con coperte in carta e chiusura con patta e nottolino, che oggi chiameremmo “taccuino”.
È romantico pensare che Leonardo annotasse i suoi sogni su un taccuino autocostruito. Proprio con lo spirito del “fai da te” abbiamo voluto ricostruire questo volumetto, che, a prima vista,emoziona chi lo vede per poi far riscoprire quel sentimento di sacrificio e dedizione che provano tutti coloro che vivono un sogno come il nostro.
Roberto Giurano